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Il benessere termico del corpo umano

La temperatura del corpo umano va mantenuta tra i 35,8°C e i 37,2°C. Per far sì che la temperatura corporea sia costante è necessario che la quantità di calore prodotta o assunta dall’organismo sia uguale a quella trasferita all’ambiente (bilancio termico uguale a zero). La regolazione della temperatura corporea umana è svolta dalla zona del cervello detta ipotalamo che in presenza di temperature elevate interviene per cedere calore all’esterno e limita la dispersione di calore in caso di temperature troppo basse.

Il comfort termico è la condizione di appagamento nei confronti dell’ambiente in cui ci troviamo quando non avvertiamo né freddo né caldo.

Variabili oggettive e soggettive influenzano il comfort termico degli ambienti che è legato a:

  •  Temperatura, umidità relativa e velocità dell’aria;
  •  Metabolismo, abbigliamento indossato, percentuale di energia utilizzata per eseguire attività fisiche.

Le persone percepiscono condizioni di benessere termico se:

  • La temperatura è compresa fra i 18°C ed i 23° e l’umidità fra il 40% ed il 60%;
  • La differenza tra la media delle temperature superficiali di pareti, pavimento, soffitto, (temperatura media radiante) e la temperatura dell’aria è inferiore ai 2°C.;
  • L’oscillazione delle temperature verticali, dal pavimento all’altezza della testa, non è superiore ai 2°C;
  • La temperatura del pavimento è compresa tra i 19°C e i 25°C;
  • Le temperature superficiali sono il più possibile omogenee fra loro;
  • La velocità dell’aria è inferiore ai 0.2 m/s.

L’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) spiega che gli ambienti di lavoro si dividono in:

  • Ambienti termici severi (caldi o freddi);
  • Ambienti termici moderati.

Le condizioni microclimatiche degli ambienti termici severi possono compromettere la salute dei lavoratori. Chi lavora in ambienti termici moderati (ad es. uffici) non viene coinvolto da patologie serie perché:

  • Il microclima presenta poche variabili;
  • L’attività fisica svolta è modesta;
  • L’abbigliamento indossato è piuttosto uniforme.

Il D.lgs. 81/2008 che obbliga il datore di lavoro a valutare tutti i rischi presenti nei luoghi di lavoro fornisce indicazioni generali sull’adeguatezza dell’aerazione, della temperatura e dell’umidità degli ambienti di lavoro, senza dare indicazioni sui valori dei parametri microclimatici da rispettare. Per gli ambienti termici moderati occorre valutare lo scostamento tra le condizioni microclimatiche reali e quelle standard di benessere facendo riferimento alla Norma UNI EN ISO 7730:2006 che intende garantito il comfort termico quando, tenuti presenti fattori quali la temperatura operativa (To), i dati sui parametri ambientali, le attività svolte, il dispendio metabolico, il carico termico, non più del 10% dei soggetti considera l’ambiente termico insoddisfacente.

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